18 novembre 2010

L'asina che dà della cagna all'asina

Immaginatevi la scena: durante la manifestazione al Teatro Nuovo di Milano in cui il Silvietto nazionale riconferma Letizia Moratti come candidata sindaco per il Pdl, sotto il palco volano parole pesanti tra due delle sue groupie più fedeli, in puro stile rock anni '70! Il problema è che non si tratta di ragazzine strafatte o di adolescenti esagitate, ma di due ministre molto in vista di questa mai abbastanza vilipesa (da loro) Repubblica italiana.
Intanto, gli animalisti si mobilitano.

Parte del "pool di ministre" del Pdl.
La notizia, pubblicata dal berlusconiano Alfonso Signorini sul mondadoriano settimanale di gossip Chi, e quindi al riparo da qualsivoglia accusa di bolscevismo, riporta di un'uscita particolarmente infelice rivolta da un eminente ministro in gonnella nei riguardi di un'altra esponente del governo, anch'essa presente alla manifestazione.

Nello specifico, il ministro in questione avrebbe dato della "cagna" alla collega alzando la voce abbastanza perché l'insulto potesse essere ben inteso da tutti, compresa l'interessata. Questa, senza capire la sottile manifestazione d'affetto, si sarebbe allora rivolta a Signorini, che ha prontamente e diligentemente dato notizia dell'accaduto salvo omettere i nomi delle due eminenze parlamentari.

Se conosciamo l'identità delle due gran signore è soltanto grazie ad un articolo apparso oggi sul Riformista, dove il giornalista Maurizio D'Esposito sostiene si tratterebbe nientepopodimenoche di Mariastella Gelmini, contestato ministro dell'istruzione, e di Vittoria Michela Brambilla, non meglio specificata responsabile del turismo.

Le due grazie a confronto, con Mara Carfagna che, come suo solito, non c'entra niente.
La notizia, che sottolinea il clima di tensione esistente oggi tra le fila dei fedelissimi del premier, non è passata inosservata agli occhi delle maggiori associazioni cinofile del Paese, che tramite un comunicato fanno sapere: "se quanto scritto in questi giorni venisse confermato, ci vedremmo costretti a denunciare la Gelmini per diffamazione, nella tutela della dignità dei nostri clienti".

Non c'è proprio più rispetto per nessuno...

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