4 ottobre 2010

Do you love...?

Quanto accaduto ieri mattina (domeica 3 ottobre, ndr) alla libreria "Altroquando" di Palermo è un vero e proprio atto di repressione, un'imposizione bella e buona ai danni degli intelletti dei titolari e dei loro "sostenitori".
Andiamo con ordine: in occasione della visita pastorale di papa Benedetto XVI  al capoluogo siculo, consistente in una gitarella pomeridiana per le vie del centro con seguito di fanfare e pretucoli vari, il proprietario della suddetta libreria (anche se in realtà più che altro di fumetteria si tratta) aveva la malaugurata idea di affiggere alla propria vetrina un cartello recante la scritta: "We love Milingo"; chiaro, ma non offensivo, messaggio circa la posizione del proprietario verso le questioni della cattolica chiesa di Roma.



L'incosciente, che ancora pensava in vigore l'art. 21 della Costituzione (dove viene citata la mai troppo esaltata "libertà d'espressione"), condiva inoltre lo scempio accostando al già blasfemo striscione una pubblicazione satirica a fumetti nella quale il sant'uomo diveniva oggetto di scherno: una vera e propria ingiuria anticlericale indirizzata al nostro augusto pontefice insomma.

E così, mentre il premier si prodiga in esrcizi umoristici che chiamano in causa l'Altissimo e i giovani palermitani allestiscono striscioni del tipo "Con ratzinger contro i matrimoni gay e il relativismo", dimostrando ancora una volta come il popolo italiano sia il fanalino di coda europeo in materia di diritti umani, ottimi agenti della Digos (con non molto a cui pensare evidentemente) facevano irruzione nella piccola libreria prima che la strada fosse invasa dal passaggio del corteo papale, strappando il manifesto e altre locandine riguardanti altri eventi.

Ma nel nome di Cristo e della democrazia oviamente!!!

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